YOGA ALLA MARATONA DI PARIGI 2025
In occasione della Maratona di Parigi di domenica 13 aprile 2025, diamo un'occhiata allo yoga, insospettabile alleato dei corridori di lunga distanza. Molto più di un semplice esercizio di stretching post-gara, lo yoga viene utilizzato dai maratoneti per rafforzare la respirazione, prevenire gli infortuni, migliorare il recupero e bilanciare lo sforzo attraverso la consapevolezza del corpo. Quando la resistenza incontra la piena presenza per il meglio di tutti i mondi!
Scritto da TINA - Aprile 2025
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QUELLO CHE STATE PER SCOPRIRE
- Il ruolo essenziale del respiro nella prestazione fisica e nella gestione dello sforzo prolungato.
- Come lo yoga posturale rafforza l'allineamento, l'ancoraggio e la stabilità del corridore.
- Le posizioni chiave per preparare il corpo in modo delicato ed evitare lesioni croniche.
- Strumenti per il recupero profondo per alleviare i muscoli dopo l'esercizio.
- Pratiche di concentrazione e resilienza mentale per andare oltre i propri limiti.
- Come il tappetino di yoga diventa uno spazio per l'equilibrio e l'allenamento complementare.
"Diamo un'occhiata!

IL RESPIRO NEL CUORE DELLA RESISTENZA
Prima ancora del primo passo, c'è il respiro. Nella corsa, come nello yoga, dà ritmo allo sforzo, sostiene la mente e ottimizza ogni movimento. Tuttavia, per molti corridori la respirazione rimane inconsapevole, spesso troppo rapida o superficiale. Lo yoga, con le sue tecniche di pranayama, offre un approccio raffinato al respiro come strumento di resistenza.
Lavorare sulla respirazione attraverso esercizi come Nadi Shodhana (respirazione alternata) o Ujjayi (respirazione vittoriosa) aiuta a ossigenare i muscoli, a calmare il sistema nervoso e a mantenere la concentrazione, anche al culmine dello sforzo. Questa padronanza del respiro gioca un ruolo decisivo nella regolazione della frequenza cardiaca e nella gestione dello stress associato alla competizione.
Prima dell'inizio di una maratona, incorporare alcuni minuti di respirazione consapevole può preparare la mente alla prova, stabilizzare le emozioni e rifocalizzare le energie. Durante la gara, tornare al respiro nei momenti di fatica o di dubbio diventa un'ancora interiore, quasi meditativa.
Lo yoga insegna che è il respiro a guidare il movimento, non il contrario. Questa filosofia, trasposta alla corsa, trasforma l'esperienza della performance in un'esplorazione fluida, connessa e più rispettosa del corpo. Respiro dopo respiro, passo dopo passo, il respiro diventa un alleato invisibile... ma decisivo.

PREPARAZIONE FISICA E POSTURE MIRATE PER I CORRIDORI
Una maratona non può essere improvvisata. Richiede settimane, a volte mesi, di preparazione fisica. Eppure molti corridori dimenticano l'importanza della flessibilità, della stabilità articolare e del recupero muscolare. È qui che entra in gioco lo yoga come complemento strategico all'allenamento classico.
Inserendo alcune posture nella routine settimanale, i corridori possono non solo prevenire gli infortuni, ma anche migliorare le loro prestazioni. Posture come Utthita Ashwa Sanchalanasana (affondo alto) o Ardha Hanumanasana (mezza spaccata) aiutano ad aprire le anche, spesso messe a dura prova dai chilometri di corsa. Altre come Malasana (squat yogico) rafforzano la stabilità e rilassano la parte bassa della schiena.
Lo yoga rafforza anche i muscoli profondi, in particolare gli addominali, lo psoas e la regione lombare, essenziali per mantenere una postura efficace durante la corsa. Inoltre, a differenza degli allungamenti statici, che spesso vengono eseguiti senza consapevolezza, le posizioni dello yoga comportano un impegno mentale e un lavoro sul respiro, rendendole più complete.
Questo approccio aiuta a migliorare la falcata, ad alleviare la tensione accumulata nelle gambe e a prendere coscienza del proprio corpo. Il corpo diventa più flessibile, più allineato e più disponibile. In altre parole, è in grado di sopportare meglio lo sforzo senza indebolirsi.
Prima di una maratona, una sequenza fluida di posture mirate può diventare un vero e proprio rituale per la concentrazione e il riscaldamento. Dopo la gara, queste stesse posture aiutano a recuperare, a sciogliere le tensioni e a favorire la rigenerazione muscolare.

PREPARAZIONE FISICA DELICATA COME SANA E MIRACOLOSAMENTE INTELLIGENTE
Molto più di un semplice integratore per l'allenamento, lo yoga è un approccio intelligente al movimento che prepara il corpo allo sforzo fisico senza affrettarlo. Nel contesto di una maratona, dove la ripetizione dell'impatto con il terreno può generare tensioni e squilibri, una pratica yoga mirata offre una preparazione fisica dolce, preventiva ed efficace.
Le posizioni dello yoga favoriscono il riscaldamento delle articolazioni, la flessibilità muscolare e la circolazione dell'energia, preparando i corridori all'intensità della gara. Le zone chiave sono particolarmente sollecitate nei corridori: tendini del ginocchio tesi, fianchi bloccati, vertebre lombari sovraccariche, caviglie sensibili... Sono tutti punti che lo yoga aiuta a sbloccare con precisione e gentilezza.
Gli stiramenti attivi, come il cane a terra (Adho Mukha Svanasana) o il guerriero I (Virabhadrasana I), rafforzano l'allineamento e sviluppano la resistenza muscolare. Lo yoga agisce anche sulle catene posteriori e sul centro del corpo, migliorando la postura e riducendo il rischio di compensazione durante la corsa.
Ma al di là del fisico, lo yoga sviluppa anche una sottile consapevolezza del corpo: sapere quando rallentare, respirare e adattarsi. Questa consapevolezza fine permette di adattare gli sforzi alle proprie capacità reali, evitando gli infortuni causati dalla sopravvalutazione o dalla mancanza di una preparazione approfondita.
Lo yoga diventa quindi un partner strategico per i corridori, aiutando a preservare l'integrità del corpo, a bilanciare forza e flessibilità e a sostenere i progressi a lungo termine. È un modo per correre di più, ma soprattutto un modo più giusto.

YOGA POST-MARATONA: RECUPERO E RIGENERAZIONE
Dopo chilometri di intenso sforzo, il corpo ha bisogno di riposo, relax e gratitudine. Lo yoga, praticato dopo la gara, diventa uno strumento di rigenerazione profonda che accompagna i corridori nella fase di recupero fisico e mentale.
Alcune posizioni chiave aiutano adalleviare la tensione muscolare, amigliorare la circolazione sanguigna e a prevenire l'indolenzimento muscolare. Asana come Supta Baddha Konasana (posizione della farfalla reclinata), Viparita Karani (gambe contro il muro) e Balasana (posizione del bambino) favoriscono il rilassamento passivo del corpo e attivano il sistema parasimpatico, il sistema rigenerativo.
Il lavoro sul respiro svolge un ruolo centrale: allungando l'espirazione, si calma la frequenza cardiaca, si riduce la tensione nervosa e si facilita il ritorno alla calma. La respirazione addominale e la coerenza cardiaca possono essere integrate in questa fase post-gara per massimizzare i benefici.
Lo yoga post-gara non è solo una serie di esercizi di stretching: è un momento di ascolto del corpo, in cui i corridori possono tornare alle loro sensazioni, osservare le aree di affaticamento o di fragilità e concedersi un trattamento dolce e rispettoso. È anche un'occasione per celebrare lo sforzo fatto, per onorare i limiti superati e i chilometri percorsi.
Incorporando questi rituali post-gara, non solo incoraggiamo un migliore recupero muscolare, ma anche una connessione più consapevole con il corpo, evitando così lesioni in eccesso o a lungo termine. In questo modo, lo yoga diventa uno spazio per la gratitudine, la concentrazione e la riparazione dolce.

IL POTERE MENTALE DELLO YOGA PER SUPERARE IL FAMETICO "MURO DEL 30° KILOMETRO
C'è un momento della corsa che i maratoneti temono: il muro del 30° chilometro. Questo punto di rottura, in cui le riserve di energia diminuiscono e la mente vacilla, è una sfida tanto fisica quanto emotiva. È qui che lo yoga entra in gioco come alleato della mente, rivelando tutto il suo potere interiore.
Lo yoga ha sempre insegnato che il corpo segue la mente. E che quando dominiamo le fluttuazioni della mente, troviamo la forza di andare avanti, anche di fronte alle avversità. Gli strumenti della pratica yogica - meditazione, concentrazione (Dharana), respirazione (Pranayama) - diventano risorse preziose per evitare di essere sopraffatti dalla fatica o dal dubbio.
Visualizzare una corsa fluida, un respiro calmo e un finale felice può riprogrammare positivamente l'esperienza. Ripetere semplici mantra (come "sono forte", "sto andando avanti", "sto respirando") diventa un filo conduttore che ci mantiene nel momento presente, nonostante lo sforzo.
Alcune pratiche di meditazione attiva possono essere incorporate anche durante la corsa, riportando l'attenzione sulla cadenza dei passi, sul respiro o sul paesaggio. Questo permette di abbandonare il loop mentale negativo e di ritrovare uno stato di presenza più calmo e centrato.
Coltivando queste abilità prima e durante la gara, il corridore impara a osservare senza giudicare, ad accogliere il disagio senza identificarsi con esso e, soprattutto, a mantenere la rotta nonostante le turbolenze.
Il muro non è più un ostacolo, ma un passaggio iniziatico. Un'opportunità per attingere a risorse invisibili ma potenti. Grazie allo yoga, la resistenza non si limita al corpo: diventa una forza interiore, stabile e resistente.

QUANDO IL TAPPETINO DA YOGA DIVENTA UN TERRENO DI ALLENAMENTO TRASVERSALE SOSTENIBILE
Sempre più corridori, sia dilettanti che maratoneti esperti, scoprono i benefici del cross-training e inseriscono lo yoga nella loro routine. Lungi dall'essere riservato esclusivamente ai tempi di recupero, il tappetino da yoga sta diventando un vero e proprio terreno di allenamento complementare, che aiuta a ottimizzare le prestazioni complessive, sia a livello fisico che mentale.
Lo yoga rafforza i gruppi muscolari spesso trascurati nella corsa, come i muscoli addominali profondi, i muscoli stabilizzatori e la parte superiore della schiena. Lavorando sull'equilibrio posturale e sulla propriocezione, riduce gli squilibri e compensa gli effetti ripetitivi dello sforzo unilaterale della corsa. Questo aiuta a prevenire le lesioni croniche che sono comuni tra i corridori (ginocchia, tendini di Achille, fianchi, ecc.).
Oltre ai benefici fisici, questa pratica sviluppa anche la resistenza mentale. Le posizioni assunte, la respirazione controllata e l'attenzione alle sensazioni interne allenano la mente a rimanere centrata e lucida di fronte alla fatica. In questo modo, lo yoga offre un approccio più consapevole al movimento e al riposo, direttamente collegato alle esigenze di uno sforzo prolungato.
Incorporando anche solo una o due sessioni di yoga alla settimana, i corridori vedono una migliore gestione dell'energia, un recupero ottimizzato e una maggiore capacità di ascoltare il proprio corpo. Il tappetino diventa quindi molto più di un accessorio: diventa l'alleato silenzioso di una preparazione sostenibile ed equilibrata, pienamente in linea con le esigenze della maratona.
Grazie TINA per questo post
Grazie per questa meravigliosa corsa interiore ed esteriore intorno alla Maratona di Parigi 2025. Che ogni passo, come ogni respiro sul tapis roulant, vi avvicini al vostro traguardo: quello dell'equilibrio, della forza e della consapevolezza.
Biografia di TINA
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TINA
1994, Isola della Riunione e Mauritius, una vita ispirata dall'Oceano Indiano e dallo Yoga
Sin dall'infanzia, questa intrepida viaggiatrice ha attraversato il mondo, lasciando le sue impronte sulle spiagge di tutto il mondo.Appassionata di surf, immersioni e vela, ha fatto dell'oceano il suo parco giochi e la sua fonte di ispirazione.
La libertà delle onde, la serenità delle profondità oceaniche e il vento alle spalle hanno scandito la sua carriera, sempre guidata dalla ricerca di un legame con la natura.
Grazie alle sue esplorazioni, lo yoga è diventato per lei più di una pratica: è diventato uno stile di vita.
Tra sessioni di surf mattutine e tramonti meditativi, ha trovato nello yoga l'equilibrio perfetto tra forza, fluidità e consapevolezza di sé.
Oggi unisce la sua passione per gli sport acquatici all'insegnamento dello yoga e fa parte del team di Yogaterrae, qui in Francia, nel sud-ovest e spesso a distanza :)
Questa avventuriera è una vera fonte di ispirazione per chiunque aspiri a vivere in armonia con il proprio corpo e la natura.
Attraverso i suoi racconti di esperienze incredibili, invita tutti ad aprirsi a un mondo in cui ogni onda, ogni respiro e ogni postura sono una celebrazione della vita.