QUALE tappetino da yoga scegliere: 6 DOMANDE PERMANENTI SU INTERNET
Quale tappetino da yoga scegliere? Questa è spesso la prima domanda, e a volte la più difficile. Tra materiali, spessore, aderenza e rispetto per l'ambiente, non è sempre facile trovare quello giusto. Eppure, la ricerca parla chiaro: riflette il desiderio di praticare in buone condizioni, su un supporto degno del vostro impegno.
Noi di Yogaterrae abbiamo ascoltato, osservato, praticato e riunito qui le 6 grandi domande che gli utenti del web si pongono tutto l'anno. E per ogni domanda abbiamo elaborato una risposta informata e attenta, basata sull'esperienza.
Scritto da TINA - luglio 2025
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QUELLO CHE STATE PER SCOPRIRE
- Quale tappetino da yoga scegliere quando si è agli inizi, senza sbagliare né il materiale né l'uso.
- Lo spessore ideale per un equilibrio tra comfort articolare e stabilità della postura.
- I diversi materiali (TPE, sughero, gomma naturale...) e il loro impatto sulla pratica e sul pianeta.
- La misura o il formato giusto per il vostro tipo di corpo, il vostro stile di yoga o la vostra esigenza di mobilità.
- Semplici istruzioni per la cura del tappeto per preservarlo nel tempo.
- Infine, una domanda difficile ma frequente: perché alcuni tappeti scivolano e come posso trovare un vero modello antiscivolo?
"Diamo un'occhiata!

QUALE tappetino da yoga scegliere quando si è agli inizi?
Quando si inizia a praticare yoga, non sempre si sa cosa si sta cercando, ma si sa cosa si vuole evitare: un tappetino che scivola, che si strappa, che ostacola più che sostenere. Il tappetino giusto è quello che vi mette a vostro agio fin dalla prima postura, senza farvi dubitare di ogni movimento.
Ma iniziare significa anche non conoscere ancora il proprio stile. Forse proverete una lezione di Hatha dolce a casa, poi un Vinyasa dinamico in studio... Ecco perché è necessario scegliere un tappetino versatile che offra comfort, stabilità e sicurezza.
Se vi esercitate a casa su un pavimento duro o se avete bisogno di proteggere ginocchia e polsi, optate per un tappetino morbido, spesso circa 6 mm. I nostri modelli STUDIO ORIGIN, realizzati in schiuma TPE bicolore, sono perfetti per le prime esplorazioni: sono leggeri, spessi, facili da riporre e la loro consistenza morbida è rassicurante. Sono il compagno ideale per scoprire le posture senza pressione.
Se sudate facilmente o se puntate a una pratica un po' più tonica (Vinyasa, Power Yoga), scegliete un tappetino con una superficie molto antiscivolo. Avete due possibilità:
- gomma naturale con superficie in PU, come nella nostra gamma MAUNA KEA: aderenza eccezionale anche quando è asciutta, stabilità perfetta per guerrieri, tavole e inversioni, con una sensazione ferma ed elegante.
- microfibra scamosciata, che è morbida al tatto quando è asciutta, ma diventa aderente quando è bagnata: ideale per chi suda molto o va a piedi nudi. La nostra collezione NIRVANA VOYAGE in microfibra + gomma offre anche modelli pieghevoli e lavabili, perfetti per iniziare senza compromessi.
E se siete alla ricerca di un materiale più naturale e sensoriale, la nostra gamma TERRES DE LIÈGE potrebbe fare al caso vostro: una superficie calda, un'ottima presa a piedi nudi e un supporto eco-responsabile.
In poche parole:
- Per un inizio confortevole → TPE (STUDIO ORIGIN)
- Per la massima aderenza sull'asciutto → PU + gomma naturale (MAUNA KEA)
- Da utilizzare in caso di sudorazione → Microfibra scamosciata + gomma naturale (NIRVANA VOYAGE o CONFORT)
- Per una sensazione naturale e strutturata → Sughero + gomma naturale (TERRES DE LIÈGE)
Il miglior tappetino con cui iniziare è quello che vi porta da dove siete a dove volete essere domani. Il vostro non deve essere perfetto, ma solo adattato al vostro slancio.

LO SPESSORE IDEALE DEL tappetino da yoga PER UN PERFETTO EQUILIBRIO TRA COMFORT E STABILITÀ
Spesso si pensa che un tappetino da yoga sia "solo una questione di materiale". Ma lospessore gioca un ruolo decisivo, soprattutto quando si è agli inizi. Se è troppo sottile, il tappetino può diventare rapidamente una fonte di disagio: ginocchia che toccano il pavimento, polsi che si surriscaldano, vertebre lombari che faticano ad assestarsi. Se è troppo spesso, il tappetino diventa instabile e diventa più difficile mantenere una postura equilibrata. Lo spessore ideale dipende da diversi criteri: la forma del corpo, la sensibilità delle articolazioni, lo stile di yoga e il tipo di pavimento su cui si pratica.
Se si inizia con sessioni dolci come l'Hatha o lo Yin Yoga, è meglio optare per un tappetino di circa 6 mm. È quello che offre la gamma STUDIO ORIGIN, in TPE bicolore: una buona ammortizzazione, un peso leggero ideale per il trasporto e una consistenza morbida che garantisce una presa sicura. Questo tipo di tappetino è ideale anche per le persone con ginocchia sensibili o per chi riprende l'attività.
Per una pratica più dinamica come il Vinyasa o il Pilates, la stabilità è una priorità. Un tappetino tra i 3 e i 4 mm garantisce una migliore connessione con il pavimento, senza perdita di equilibrio. È il caso della nostra gamma MAUNA KEA, realizzata in gomma naturale con superficie in PU, che offre una densità solida e un'ottima presa. Questo tipo di tappetino consente sequenze rapide e un buon sostegno nelle posture più impegnative.
Se ci si esercita su un pavimento già morbido (moquette, tappeti o parquet flottante), un tappetino troppo spesso può aumentare l'instabilità. Un modello più sottile e più denso è preferibile se si vuole ritrovare un appoggio sicuro.
Infine, se siete spesso in viaggio o cercate un tappetino compatto, i modelli NIRVANA VOYAGE 1 MM, realizzati in microfibra scamosciata e gomma naturale, sono pieghevoli, lavabili e facili da trasportare. Per un maggiore comfort, pur mantenendo le proprietà antiscivolo della microfibra, la versione NIRVANA CONFORT 3,5 MM vi offrirà un sostegno migliore per una pratica più regolare.
Lo spessore non è tutto. La densità del materiale gioca un ruolo essenziale nella sensazione di comfort e nella qualità dell'ancoraggio. Due tappetini dello stesso spessore possono offrire un'esperienza molto diversa a seconda della loro composizione.

I DIVERSI MATERIALI E IL LORO IMPATTO SULLA PRATICA E SUL PIANETA
Dietro la parolatappetino da yoga", si celano in realtà una moltitudine di materiali. E ognuno di essi influenza la qualità della pratica, la sensazione sotto i piedi, la stabilità nelle posture e l'impatto ambientale della scelta. Il materiale è l'anima del vostro tappetino. Determina tutto: comfort, aderenza, manutenzione, longevità... e persino l'etica.
I modelli di base sono spesso realizzati in PVC. Sebbene abbia il vantaggio di essere economico e resistente all'umidità, questo materiale non è né riciclabile né biodegradabile. A volte contiene sostanze controverse, il che lo rende una scelta sempre meno raccomandabile, soprattutto quando si vuole allineare la propria pratica a valori che rispettino il corpo e il pianeta.
Un'alternativa più morbida è il TPE (elastomero termoplastico), una schiuma leggera che non contiene lattice o ftalati e può essere riciclata attraverso alcuni canali. Offre un buon compromesso tra comfort e sicurezza per i principianti. È il materiale utilizzato nella gamma STUDIO ORIGIN, con i suoi tappetini bicolore, leggeri, morbidi e facili da trasportare.
Se cercate un tappetino di qualità superiore e dalle prestazioni più elevate, rivolgetevi alla gomma naturale. È uno dei materiali più apprezzati dagli yogi più esigenti: denso, robusto, con una buona presa sul terreno e una grande durata. Nella gamma MAUNA KEA, questa gomma è combinata con una superficie in PU (poliuretano) per un'aderenza eccezionale, anche quando è asciutta. Questa combinazione è perfetta per una pratica dinamica e fluida, in cui il tappetino diventa un vero e proprio partner nei movimenti.
Un altro materiale degno di nota è il sughero. Ricavato dalla corteccia della quercia da sughero, è naturalmente antiscivolo, antimicrobico e molto piacevole al tatto. È adatto sia a una pratica delicata che a un allenamento tonificante. I nostri modelli TERRES DE LIÈGE combinano questa superficie vegetale con una base in gomma naturale per una stabilità perfetta.
Infine, la microfibra morbida e assorbente è ideale per chi suda molto o si esercita in studi riscaldati. È stata progettata per avere una migliore aderenza con l'umidità. È il caso di NIRVANA VOYAGE 1 mm, una versione sottile, pieghevole e lavabile, o di NIRVANA CONFORT 3,5 mm, che offre un sostegno migliore pur mantenendo la sensazione del tessuto.
Ogni materiale ha la sua verità e nessuno è universale. Scegliete in base a come vi sentite sotto i piedi, a come vi muovete, a come abitate la postura. E se possibile, scegliete in base a come rispettate gli esseri viventi.

LA TAGLIA O IL FORMATO GIUSTO PER IL VOSTRO TIPO DI CORPO, PER IL VOSTRO STILE DI YOGA O PER LE VOSTRE ESIGENZE DI MOBILITÀ
Si parla spesso di materiale, aderenza, spessore... ma il formato è altrettanto essenziale. Scegliere il tappetino della misura giusta significa evitare aggiustamenti inutili, piedi che sporgono, polsi in aria o un disagio costante durante la sessione. Un buon tappetino deve sostenere i movimenti, non limitarli.
La misura "standard" è di circa 60 cm di larghezza e 180 cm di lunghezza. È adatto alla maggior parte dei praticanti, soprattutto se l'altezza è inferiore a 1,75 m e se si pratica al chiuso su un pavimento neutro. Questo è il formato utilizzato nelle nostre collezioni STUDIO ORIGIN (183 x 61 cm) e TERRES DE LIÈGE (183 x 66 cm), progettate per una pratica confortevole ed equilibrata.
Nella gamma MAUNA KEA (183 x 68 cm), questi modelli più grandi permettono di eseguire una serie di posture senza sentirsi limitati dallo spazio. Questo tipo di tappetino è particolarmente apprezzato dagli uomini di alta statura, ma anche da chi pratica salutazioni dinamiche o si esercita con gli accessori.
Anche la larghezza è importante. Se vi piacciono gli esercizi da sdraiati, di torsione o di rilassamento, un tappetino leggermente più largo (66 o 68 cm) può darvi una vera sensazione di apertura. Detto questo, fate attenzione ai vincoli di spazio: negli studi o nelle sale, spesso sono richieste dimensioni standard per non disturbare i vicini di tappetino.
Alcune pratiche specifiche richiedono anche formati speciali. I tappetini NIRVANA VOYAGE 1 mm, ad esempio, sono progettati per essere ultraleggeri, pieghevoli e poco ingombranti. Misurano 183 × 61 cm ma possono essere facilmente infilati in uno zaino. Questo formato è ideale per chi viaggia molto o per chi vuole esercitarsi su un tappetino a noleggio rivestito con il proprio supporto igienico.
Infine, se cercate uno spazio tutto vostro a casa per creare un vero e proprio rituale di pratica, potete optare per un tappetino rotondo della gamma TERRES DE LIÈGE (diametro 135 cm), che invita a una diversa libertà di movimento ed è particolarmente adatto allo yoga intuitivo, alla meditazione o allo stretching multidirezionale. Questi tappetini circolari sono disponibili anche da Yogaterrae, con un design progettato per riorientare la pratica intorno al centro del corpo.
In breve, adattate le dimensioni del vostro tappetino alla forma del corpo, all'ambiente e al modo in cui vi muovete. Un tappetino troppo piccolo vi ostacolerà. Un tappetino troppo grande e mal scelto diventerà ingombrante. L'ideale è che il tappetino scompaia sotto l'esercizio, ma che si adatti esattamente a voi.

Semplici accorgimenti di manutenzione per preservare nel tempo il vostro tappetino da yoga
Un tappetino da yoga è come una seconda pelle: vi si respira, vi si suda, vi si rilassa. Per questo merita un'attenzione particolare. Non solo per l'igiene, ma anche per prolungare la sua vita e mantenere la pratica piacevole, senza odori, scivolamenti o alterazioni della consistenza. E la buona notizia è che non è necessario acquistare costosi spray o prodotti specialistici per mantenerlo correttamente.
Tutto inizia con la regolarità. Spesso è sufficiente una leggera pulizia dopo ogni seduta: strofinando con un panno umido o un piccolo asciugamano in microfibra imbevuto di acqua tiepida si rimuovono il sudore e i residui di pelle. È possibile aggiungere qualche goccia di aceto bianco o di sapone neutro per un effetto detergente e disinfettante naturale. L'importante è evitare prodotti aggressivi, panni chimici o soluzioni a base di alcol, che possono danneggiare i materiali, in particolare la gomma naturale, la microfibra o il PU.
Una o due volte al mese, programmate una pulizia un po' più approfondita. Anche in questo caso non c'è bisogno di investire: basta una miscela di acqua calda, aceto bianco (o succo di limone) e oli essenziali antibatterici come quello di lavanda o di tea tree. Spruzzate, lasciate agire per qualche istante e poi strofinate con cura. Non immergete mai completamente il tappeto nell'acqua, a meno che non sia progettato per farlo (come alcuni modelli in microfibra molto fine della gamma lavabile in lavatrice NIRVANA VOYAGE). L'umidità stagnante è uno dei principali nemici del tappeto: può causare muffe o deformazioni irreversibili.
L'asciugatura è altrettanto importante. Stendete sempre il tappeto in piano o arrotolato, in un luogo asciutto e ben ventilato, al riparo dalla luce diretta del sole. I raggi UV possono alterare i materiali naturali, sbiadire i colori e indebolire le superfici antiscivolo. Evitate anche di piegarla quando è ancora umida, perché si creano segni e punti deboli.
Infine, non dimenticate che una buona manutenzione significa anche un buon utilizzo. Non camminate sul tappeto con le scarpe, non riponetelo in un angolo umido e usate una cinghia o una borsa per proteggerlo quando siete in giro. Un tappeto ben curato può durare anni. E spesso le cose più semplici sono le più efficaci.
Prendersi cura del tappetino significa prendersi cura del proprio strumento di pratica, ma anche del proprio spazio, del proprio corpo e della propria coscienza. Non è una costrizione, né un'ossessione: solo un piccolo rituale che estende l'intenzione con cui si è iniziato.

PERCHÉ ALCUNE tappetino da yoga SLITTANO E COME TROVARE UN VERO MODELLO ANTISCIVOLO
Questa è senza dubbio una delle lamentele più frequenti dei praticanti: "Il mio tappetino scivola, perdo l'equilibrio, non riesco a trovare un punto d'appoggio". Questo problema di scivolamento può trasformare una sessione piacevole in un momento di tensione. Esistono diverse cause e, fortunatamente, anche diverse soluzioni, a patto che si comprenda il problema.
Innanzitutto, esistono due tipi di scivolamento. Il primo riguarda la moquette che scivola sul pavimento. Ciò accade spesso su piastrelle lisce o parquet, soprattutto con tappeti molto leggeri o vecchi. In questo caso, il problema deriva spesso dalla parte inferiore del tappeto. Un materiale come il TPE può talvolta mancare di aderenza se troppo usurato. La gomma naturale, invece, offre un ancoraggio molto più affidabile al pavimento grazie alla sua densità e alla sua consistenza leggermente ruvida.
L'altro tipo di scivolamento è quello che si avverte sulla superficie del tappetino, quando le mani o i piedi scivolano nella postura. Questo fenomeno dipende da diversi fattori: il materiale, l'umidità, la temperatura ambientale... e soprattutto la sudorazione. Paradossalmente, alcuni tappetini scivolano di più quando sono asciutti, mentre diventano molto aderenti quando sono umidi: è il caso della microfibra scamosciata, utilizzata nella nostra gamma NIRVANA VOYAGE 1 mm o NIRVANA CONFORT 3,5 mm. Questo tipo di superficie è ideale se si tende a sudare o se ci si allena in una stanza riscaldata.
Se non sudate molto e cercate un'aderenza immediata e asciutta, rivolgetevi alle superfici in PU (poliuretano) come quelle della gamma MAUNA KEA. Questi tappetini sono stati progettati per offrire un grip ottimale fin dall'inizio della sessione, senza aspettare l'umidità. La presa è pulita, precisa e sicura, anche nelle posture più impegnative.
Infine, non dimenticate che la pulizia svolge un ruolo essenziale. Residui di polvere, crema idratante o sudore possono creare una pellicola invisibile che ostacola la presa. Un tappeto ben curato, pulito con acqua calda e sapone neutro, spesso riacquista la sua presa originale. È anche una buona idea esercitarsi a piedi nudi e con le mani pulite, per evitare che la superficie del tappeto si saturi.
Se lo scivolamento persiste, l'aggiunta di un asciugamano assorbente o di un sottile strato di tessuto può compensare temporaneamente, finché non si trova un tappetino più adatto alla propria forma e all'intensità d'uso.
Un tappeto che scivola è un tappeto che rallenta. E a volte il problema non è la vostra postura, ma semplicemente il supporto su cui poggiate. Cercate il materiale che fa per voi e lasciate che diventi un'estensione del vostro ancoraggio.
Grazie TINA per questo post
Grazie per aver dedicato del tempo alla lettura di queste risposte. Ci auguriamo che vi aiutino a procedere con maggiore chiarezza, comfort e fiducia sul vostro tappeto, qualunque esso sia.
Biografia di TINA
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TINA
1994, Isola della Riunione e Mauritius, una vita ispirata dall'Oceano Indiano e dallo Yoga
Sin dall'infanzia, questa intrepida viaggiatrice ha attraversato il mondo, lasciando le sue impronte sulle spiagge di tutto il mondo.Appassionata di surf, immersioni e vela, ha fatto dell'oceano il suo parco giochi e la sua fonte di ispirazione.
La libertà delle onde, la serenità delle profondità oceaniche e il vento alle spalle hanno scandito la sua carriera, sempre guidata dalla ricerca di un legame con la natura.
Grazie alle sue esplorazioni, lo yoga è diventato per lei più di una pratica: è diventato uno stile di vita.
Tra sessioni di surf mattutine e tramonti meditativi, ha trovato nello yoga l'equilibrio perfetto tra forza, fluidità e consapevolezza di sé.
Oggi unisce la sua passione per gli sport acquatici all'insegnamento dello yoga e fa parte del team di Yogaterrae, qui in Francia, nel sud-ovest e spesso a distanza :)
Questa avventuriera è una vera fonte di ispirazione per chiunque aspiri a vivere in armonia con il proprio corpo e la natura.
Attraverso i suoi racconti di esperienze incredibili, invita tutti ad aprirsi a un mondo in cui ogni onda, ogni respiro e ogni postura sono una celebrazione della vita.